
Prima di tutto rendiamo omaggio alla gentilissima Loryssima.
Ti dò retta, cerco di stare ancora un po' dietro al blog, hai ragione tu. Proviamo.
Poi:
Il libro da leggere è "Il seminatore" di Mario Cavatore (Einaudi). Me l'ha consigliato Bertu di lillu, quello della chitarra. Com'è noto i Trelilu fanno i folli ma solo sul palcoscenico...
Cavatore è un esordiente di 'anta anni. Ha scritto un piccolo capolavoro. Un intreccio curioso, appassionante, mozzafiato. Il protagonista è uno zingaro residente in Svizzera, prima della II Guerra. Mentre lui fa il servizio di leva una organizzazione (sedicente) filantropica ("per i bambini di strada") gli sottrae (con la forza della legge) i due figli e gli uccide la moglie. La vendetta di Lubo sarà perfidamente splendida: cercherà di mettere al mondo 200 bambini con donne svizzere. E già in questo si capovolge un archetipo: il nazista ne uccide 10 per ognuo, Lubo ne genererà 100 per ognuno. Già solo da questo si avverte la distanza tra i due universi.
Ma questa storia non si esaurisce solo con la prolifica vendetta. Negli anni i bambini crescono e la pelle non diafana, l'occhio sottile, una certa aria asiatica fa in modo che rimangano osservati speciali nelle stesse famiglie di appartenenza. L'intreccio è stuzzicante, la prosa sciolta, l'argomento -per me- inedito.
A fine testo le note: non si tratta di una storia completamente inventata... Anzi! è esistita in Svizzera, come in molti altri stati "civili", una organizzazione per la tutela dei bambini di strada, in pratica un metodo per eliminare il vagabondaggio, basato sulla sottrazione di quel che i zingari avevano di più caro: i figli. Di qui all'eugenetica il passo è breve e dall'eugenetica alla definizione di razza, al "bisogno" di far pulizia di chi non è perfetto, chi non è sano, "adeguato", il passo è tragicamente breve. Pensavo fossero idee prevalenti di nazismo e fascismo, e invece anche gli USA, anche l'Inghilterra (dove l'eugenetica è nata), anche in Svezia si è andati alla nefasta ricerca della perfezione fisica e mentale della gioventù.
L'altro libro che ho letto non mi è piaciuto. Per rispetto all'autrice (che quando ero ancora un trilobita, conoscevo) non lo citerò. Dico solo l'editore: S&K.
Una fanciulla ama ma non è riamata come vorrebbe. I genitori sono più bambini di lei. Conosce una, più vecchia, diventano amiche, poi litgano, poi fanno pace. L'amica fa un bambino. Lei l'aiuta.
Credo che al di là del fatto che è scritto con grande maestria, precisione, correttezza, sia una storia che non mi riguarda, per questo non mi piace. Sospetto fortemente che si tratti di una operazione commerciale per vendere, sull'onda di Moccia. Sono più che convinto che l'Autrice, se può e se ne ha voglia, potrà donarci delle storie di quelle che non ti fanno dormire dall'emozione, quelle che ti fanno arrivare tardi ad un appuntamento...