mercoledì 23 aprile 2008

Docente universitario... quasi...


La storia è tanto curiosa da esser perfino buffa. Antefatto: l'anno scorso ho girato e montato un filmato di un quarto d'ora in cui mostravo le vecchie case nei boschi di Giusvalla, diroccate e abbandonate. Ho messo una musica malinconica sotto, ho abusato con le dissolvenze incrociate, ho aggiunto didascalie. Ne è venuto fuori un lavoretto commovente, piacevole (almeno per me). Ne ho distribuito qualche copia agli amci, come faccio di solito. Ho ricevuto parole gentili da alcuni.

Uno in particolare insegna storia al DAMS di Imperia. Dice, fa: "Vieni a parlarci del tuo lavoro in aula?". Dico: "Chi?". Dice: "Te!". Dico: "Te, chi?". Dice: "Te, te! E basta!"

Insomma, per farla breve ieri sono stato al DAMS a Imperia (bel posto, tra l'altro) a vedere insieme ai 6 curiosi studenti del corso di storia il dvd in questione, a parlare di narrazione della storia, di fonti, di territorio, di memorie.
Ci sono state osservazioni interessantissime, sono stati molto gentili tutti ed hanno trovato dei particolari a cui io non avevo pensato (c'è da dire che la presenza del professore, il quale ha tessuto i miei elogi prima della proiezione, ha indicato ai signori studenti una via da seguire...). Hanno parlato di originalità, di dolcezza, malinconia. Una ha trovato un legame con gli "Ossi di seppia", circa lo sgretolamento della memoria. Bontà sua!

E va bene: un altro buon motivo per i miei ascendenti che riposano ad aeternum di dare un bel rivoltone là nel rispettivo avello: "A parlare di cosa sei andato? A far vedere cosa? E t'hanno dato a mente? Dì giuro?".
I miei genii contadini non sono costumati a certe cose. E manco si costumano...

Comunque bella esperienza, proprio bella.


lunedì 21 aprile 2008

Le ultime notizie


La Fao, presentando il rapporto trimestrale di previsione della produzione di cereali nella persona di Jaques Diouf, il direttore generale della Fao ha affermato:

Anche se l’offerta di cereali aumenterà, i prezzi non caleranno, la domanda di cereali è in aumento e le scorte al minimo. Occorre prendere decisioni ad alto livello politico, con capi di Stato e di governo.

L’aumento dei prezzi è dovuto alla domanda sempre crescente e al progressivo esaurimento delle scorte. Nel 2007 il prezzo del riso ha registrato l’aumento maggiore. Alla fine di marzo i prezzi del grano e del riso erano circa il doppio rispetto all’anno precedente, mentre quelli del mais erano aumentati di oltre un terzo. La Fao denuncia scontri in diversi Paesi, come Egitto, Camerun, Costa d’Avorio, Senegal, a causa dei forti aumenti dei prezzi del pane, dei prodotti a base di mais, del latte, dell’olio, della soia e di altri prodotti alimentari di base, nonostante le misure di controllo dei prezzi prese dai governo locali. Inoltre la riduzione della terra coltivabile e dell’acqua per l’irrigazione a causa dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione, la domanda in crescita di carne e formaggio da parte delle classi medie urbane dell’Asia (che porta alla riduzione delle coltivazioni di riso), i danni ai raccolti provocati da inondazioni in Indonesia e Bangladesh e dal gelo in Cina e Vietnam.

"Stiamo consumando più di quello che stiamo producendo" ha detto alla Bbc l’economista agricolo dell’Irri Sushil Pandey. Le scorte mondiali di cereali, secondo l’Organizzazione Onu per l’agricoltura e l’alimentazione, dovrebbero perdere ancora il 5% entro la fine dell’anno, raggiungendo nel 2007-2008 i 405 milioni di tonnellate, il volume minore degli ultimi venticinque anni e ben 21 milioni di tonnellate in meno rispetto al livello già assai ridotto dell’anno precedente.

La fame è un problema del mondo, non solo di uno stato africano, asiatico o sudamericano. Prima di tutto perché non è giusto che oggi, a questo mondo, qualcuno abbia fame, e in secondo luogo perché chi ha fame cerca di togliersela, perché la fame, prima di rendere esanimi, causa la perdita della dignità degli uomini e delle donne. E non è un bel mondo.

martedì 15 aprile 2008

Ho ricevuto una lettera

E la trascrivo tale quale, perchè vale la pena.


...a pensarci bene un risultato, e bipartisan, lo hanno ottenuto (Berlusconi e
Veltroni)... Finalmente un parlamento senza socialisti e comunisti, ossia senza
espressioni critiche di dissenso (magari pure sbagliate, ci mancherebbe...) o
semplici "diversità"; il processo di omologazione, e quindi semplifcazione e
banalizzazione della rappresentanza politica direi che è a buon punto. Ciò che
è pericoloso è proprio questa mancanza di articolazione dei problemi e delle
soluzioni, perchè un paese non può essere fatto di due blocchi monolitici, o
sbaglio? E non può esserlo perchè è la realtà stessa a non permetterlo. Ma cosa
c'entra a questo punto la realtà, quando nemmeno abbiamo potuto scegliere un
uomo piuttosto che un altro? E siccome sono un nostalgico mi viene in mente
una frase di Rosa Luxemburg: "La libertà è sempre soltanto la libertà di chi la
pensa diversamente. Non per fanatismo di giustizia, ma perchè tutto quanto vi è
di istruttivo, di salutare, di purificatore nella libertà politica dipende da
questo principio, e perde la sua efficacia quando la libertà diventa un
privilegio" .

Sottoscrivo come se l'avessi scritto io, ma non ne sarei stato in grado...
M.A.