
Dalla Liberazione gli italiani (gli europei) si sono ricostruiti uno Stato. Lungi dall'essere perfetto, ma era il loro Stato, costruito e condiviso. Pieno di difetti, ma era il loro. Poi è venuto giù il muro di Berlino e le cose sono cambiate. Complessivamente in peggio.
Abbiamo cominciato con le partecipazioni statali: via, regalate tutte, anche quelle che rendevano. Poi abbiamo fatto le cartolarizzazioni: venduto immobili ai privati. Via.
Le Poste private, che fino a poco fa ti inseguivano per farti fare investimenti vantaggiosissimi (a capo di qualche finanziaria privata)...
Anche le ferrovie (enormi aree in grandi città che costerebbero uno sproposito).
Beni di famiglia che i nostri ascendenti hanno impiegato anni e anni (più o meno consapevolmente) a costruire, spariti in un soffio, sull'altare del turbomercato.
Per entrare in Europa, ci hanno detto, bisognava correggere il dissesto economico. Ora in Europa ci siamo, e per restarci dobbiamo continuare a vendere i gioielli di famiglia. Il "buon padre di famiglia" (figura citata dal codice civile, come esempio di rettitudine) che lavora poco e male e per risolvere il problema dei debiti col pizzicagnolo vende l'anello, il braccialetto della moglie, la medaglietta della prima comunione dei bambini. Sarebbe un buon padre di famiglia?
E il bello è che si chiamano "economisti"!!
Era molto più economista mio nonno (o i vostri) che doveva cavarsela per sè e per i suoi tre figli e moglie, con 3 bestie nella stalla e due ettari di terra. Sapeva amministrarsi, moderarsi, investire, fare sacrifici, se era il caso. Questi ministri (di centro destra e di centro sinistra) non mi pare abbiano niente di nuovo da proporre.
Per questo non me ne importa niente del bunga bunga. Io lo sapevo da prima che questo qui se ne doveva andare, mica da ora. E' che non c'è nessuno nuovo. E la musica sarà sempre e di nuovo la stessa.
Giù le brache!
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