Un amico mi chiama e mi dice: “Vieni a vedere, ho ammazzato uno “spessore”, il maschio della vipera, quello che tu dici che non esiste”.
Vado, armato di macchina fotografica. Sullo “spessore” (o anche detto pesurd in dialetto) se ne sentono di tutti i tipi: è grosso, velenoso e terribile. Sembra più un mostro mitologico che un serpente propriamente detto. Il fatto è che il serpente di cui si parla, quello che viene chiamato appunto “spessore” non esiste. Il maschio della vipera è più piccolo della femmina e non particolarmente più pericoloso.
In genere, quando troviamo una serpe vicino a casa, si pensa prima di tutto a sputizzarlo. Poi si pensa (spesso) a raccontare l’atto eroico, che sarà più eroico quanto più è pericolosa la serpe in questione. Per cui si finisce sempre per ammazzare delle “vipere” da due metri o degli spessori, ancora più feroci.
Nella fattispecie, il mio caro amico che mi ha chiamato, ha ucciso un malpopon monspessulanus, o colubro di Montpellier, o colubro lacertino. Serpente aggressivo, certo, ma non velenoso per l’uomo. Si tratta di serpe opistoglifo, cioè dotato di un dente velenifero in fondo alla bocca, che avvelena la preda mentre la inghiotte. Quindi, a meno di venire inghiottiti da questa serpe, è impossibile esserne morsicati. Della vipera non solo non è il maschio, ma non è nemmeno parente.
Certo che questo tipo di serpente darebbe una buona caccia a tutti quei topi che infestano i ripostigli del mio amico. Non sempre uccidere un serpente è una buona idea. Anzi, quasi mai.
Anche la stessa vipera non è assolutamente mortale come la vulgata vorrebbe. A meno di non essere bimbi, malati, vecchi, il morso di una vipera (per quanto grave) è difficile che sia mortale.
Nessun commento:
Posta un commento